Per Pneumax – leader nel mercato dei componenti per l’automazione industriale – diventa strategico adottare un modello di operatività collaborativa dove dimensione progettuale e dimensione produttiva diventano strutture allineate a uno stesso obiettivo: lo sviluppo di componenti abilitanti soluzioni smart. Intervista a Domenico Di Monte, Corporate Brand Manager dell’azienda
Il quartier generale di Pneumax a Lurano in provincia di Bergamo
Valvole ed elettrovalvole, attuatori pneumatici ed elettrici, tecnologie per il controllo dei fluidi, sistemi meccatronici customizzati e molto altro. La varietà della produzione di componenti per l’automazione industriale di Pneumax ha sempre contribuito a creare valore aggiunto in ogni settore industriale.
Fondata nel 1976, sede a Lurano, in provincia di Bergamo, una presenza commerciale a livello internazionale, Pneumax può oggi vantare di essere un’eccellenza italiana e un vero laboratorio d’innovazione. L’obiettivo più sfidante? Produrre tecnologia abilitante per le smart factories attraverso processi produttivi allineati a una logica Industry 4.0.
“Nostro compito – afferma Domenico Di Monte, Corporate Brand Manager di Pneumax – è riuscire a creare componenti con a bordo, embedded, l’intelligence che permetta una integrazione sempre più spinta in macchine e impianti tecnologicamente avanzati. Un obiettivo che è coerente con tutte le opportunità che nascono dall’acquisizione e analisi dei dati e dall’affermazione di applicazioni e servizi in ambito IoT- Big Data”.
Domenico Di Monte, Corporate Brand Manager di Pneumax
Smart Industry
“E’ un cambio di paradigma rispetto al passato. Non è più sufficiente pensare allo sviluppo del prodotto solo in termini di ottimizzazione di performance operative. Qualunque oggetto realizzato da Pneumax deve essere smart, predisposto per essere interconnesso all’interno di un ecosistema digitale al fine di trasmettere ed acquisire dati e informazioni utili alla valorizzazione del business”.
Un obiettivo, quello tracciato da Di Monte, che richiede investimenti – sia sul fronte tecnologico sia per l’acquisizione di nuove competenze – diretti a estendere il tradizionale dominio di conoscenza dell’azienda. “Il nostro impegno si traduce nella capacità di implementare una conoscenza trasversale in tutta l’organizzazione, mirata a una sempre più efficiente ed efficace integrazione OT-IT con l’obiettivo di consolidare i presupposti dell’evoluzione anche digitale. Responsabili della produzione e collaboratori tecnici e commerciali, devono creare la giusta sinergia per determinare un modello operativo smart factory. E’necessario strutturare professionalità e competenze sia per tecnologie che per settori verticali”.
L’offerta di Pneumax comprende prodotti e sistemi che utilizzano tecnologie pneumatiche, elettriche e per il controllo dei fluidi il cui sviluppo è realizzato grazie a dipartimenti dedicati coordinati da un ente centrale responsabile della ricerca e sviluppo e del “knowledge management” in ottica di condivisione delle conoscenze. Allo stesso tempo sono state create quattro divisioni “verticali” focalizzate su settori strategici come l’Automotive, il Wood, l’Oil & Gas e il Packaging con l’obiettivo di sviluppare soluzioni coerenti con le aspettative applicative specifiche dei singoli settori.
Non solo prodotto
Il valore che propone l’azienda non è più legato esclusivamente al prodotto in sé, ma alla capacità di fornire soluzioni complete e questo significa operare su tutte le fasi a partire dalla progettazione. E’ necessario dunque acquisire una cultura che permetta di elaborare il prodotto come parte funzionale di un ecosistema digitale-operativo declinandolo all’interno di processi che abilitino l’erogazione di servizi basati sull’analisi dei dati. Un modello operativo flessibile, veloce ed efficace che deve prevedere una costante integrazione tra tutte le risorse che sono parti attive nell’intero ciclo di sviluppo del prodotto.
E’ necessario acquisire una cultura che permetta di elaborare il prodotto come parte funzionale di un ecosistema digitale-operativo declinandolo all’interno di processi che abilitino l’erogazione di servizi basati sull’analisi dei dati
“Questo non vuol dire che non esiste più l’attenzione sulle performance del singolo prodotto, esiste piuttosto la capacità di progettare un prodotto a valore più esteso”, spiega Di Monte. “Va da sé – aggiunge – che esiste poi una sempre più grande attenzione sulla ricerca di nuovi materiali, in modo da rendere i componenti più compatti e leggeri, adatti per essere utilizzati in contesti diversi. Allo stesso modo vengono sviluppate soluzioni con particolare attenzione alla cosiddetta “Safety Automation”, ne sono un esempio le valvole Safeline che vengono impiegate dove è necessario garantire la sicurezza dell’operatore e degli impianti”.
Un’organizzazione responsive e time to market
Quella di Pneumax è l’idea di un’organizzazione time responsive, in grado di introdurre la flessibilità necessaria per adattarsi alla molteplicità di input che arrivano dal mercato, concetto che viene ulteriormente amplificato dalla capacità di sostenere la dinamica evolutiva del prodotto attraverso l’implementazione di modelli di simulazione “digital twin” e dalla propensione a gestire richieste di customizzazione dei prodotti o di interi sistemi.
In questa nuova dimensione è il cliente ad essere al centro del progetto e a condizionare le differenti strutture organizzative che hanno la responsabilità di produzione, progettazione e testing utilizzando anche tecnologie come la prototipazione rapida.
“Quello che vogliamo è acquisire efficienza e intelligence ovvero capacità di essere flessibili mantenendo sempre un elevato grado di qualità. Il che si traduce in una sempre più spinta integrazione tra meccanica, elettronica e in processi produttivi lean”. Per Pneumax strategico a questo obiettivo è l’estensione e consolidamento di un numero sempre maggiore di competenze che devono essere soddisfatte sia internamente sia esternamente attraverso lo sviluppo di partnership che permettano di incrociare skill diversificate.
Un esempio pratico? “Stiamo rilasciando un’applicazione nel settore automotive, in particolare nella fase della lastratura, che ha visto la collaborazione con Siemens – oltre che per la fornitura dei motori dei nostri assi elettrici, anche per la parte di intelligenza legata a tecnologie quali realtà aumentata, IoT, utilizzo in cloud dei dati – e con Telmotor, un system integrator che ha provveduto a implementare la soluzione. Unendo le diverse competenze siamo riusciti a fornire al cliente un valore aggiunto rispetto alle capacità dei singoli. Come dire, uno più uno più uno non fa tre, ma molto di più. E questa è una strada che vogliamo percorrere mettendo insieme nuovi compagni di viaggio provenienti dai più diversi fronti applicativi”.
Per un diverso modello di business
“Quelle che abbiamo avviato sono tutte iniziative che implicano un cambiamento di modello di business, non più basato esclusivamente sul prodotto, ma sul servizio. E’ quest’ultimo, in prospettiva, che è destinato a caratterizzarsi in modo sempre più accentuato come driver del valore aggiunto, valore basato spesso sull’analisi di dati in ingresso che possono essere trattati a vari livelli in logica algoritmica per abilitare, per esempio, manutenzione predittiva e continuità operativa”.
In Pneumax si stanno aprendo opportunità davvero interessanti: “I componenti da noi sviluppati – conclude Di Monte – sono trasversali a ogni tipologia di industria e ciascuna di queste ha necessità di trovare business partner più che semplici fornitori, in grado di partecipare concretamente allo sviluppo di una strategia condivisa lungo tutto il ciclo di vita dei prodotti e delle relative tecnologie”.