Le pressioni che vengono innescate dalle dinamiche evolutive dei mercati determinano la necessità di valutare, selezionare e integrare modelli di progettazione e sviluppo capaci di incrementare il vantaggio competitivo. Nel mondo dello sviluppo prodotto si parla oggi sempre più spesso di Sms (Systems Modeling Simulation) o di Mbse (Model Based Systems Engineering) ovvero di Simulation Driven Design.
I nuovi modelli vengono proposti come i paradigmi di riferimento della progettazione emergente, intesa non più come processo sequenziale ma iterativo, in grado di integrare in modo sinergico Cad e Cae. L’affermazione di Industria 4.0 pone in primo piano la capacità di acquisire nuove competenze ingegneristiche basate sulla simulazione.
Per le imprese l’obiettivo è snellire lo sviluppo prodotto, rendendo più semplice prendere le decisioni che permettono di realizzare un prodotto migliore. Il tradizionale processo sequenziale ha ormai raggiunto i suoi limiti in quanto è statico non dinamico. Non permette di introdurre i cambiamenti necessari prima di arrivare alla prototipazione finale limitando la creatività, che dovrebbe invece essere possibile in ogni fase del processo.
L’approccio creativo basato sulla simulazione permette di ribilanciare gli obiettivi di sviluppo prodotto secondo una modalità work in progress. Serve a risolvere tutte le conflittualità ingegneristiche. Con la simulazione, tutto si misura, tutto si prova. Si sviluppano alternative dal punto di vista architetturale che vagliano centinaia di soluzioni possibili; soluzioni futuribili, innovative che possono essere testate prima di diventare reali.
L’affermazione di una logica di sviluppo condivisa, aperta e collaborativa condiziona i fondamentali dell’evoluzione tecnologica a supporto della trasformazione digitale. In ogni suo ambito. Dallo sviluppo software in chiave DevOps, in virtù del fatto che applicazioni e software devono essere concepiti secondo un flusso continuo, allo sviluppo prodotto che grazie al modello digital twin permette la coesistenza e interdipendenza tra prodotto e fisico e virtuale.
In buona sostanza nei più differenti settori si tende a un approccio metodologico la cui prerogativa è costituita da una modalità collaborativa tra componente di sviluppo e componente operativa. Obiettivo è quello di accelerare e migliorare la qualità del prodotto, riducendo i tempi di produzione e di costo, mettendo a disposizione soluzioni a copertura dell’intero processo di produzione.
Significa introdurre elementi di automazione basati su una convergenza di interessi tra funzione di sviluppo e funzione di coordinamento che consenta di pianificare e produrre secondo una logica industriale evoluta. Un percorso volto a coniugare la produzione con esigenze di business attraverso la creazione di un ambiente integrato che supera il classico modello di sviluppo sequenziale, andando a definire un unico e continuo processo su cui far convergere contributi di tutte le parti coinvolte.
Nel mondo del software sta accadendo quello che per certi versi è avvenuto nel mondo del manufacturing, quando Toyota introdusse il concetto di “lean production” definendo le basi di un nuovo sistema di produzione improntato a una maggiore rapidità di esecuzione e standard di qualità.