Secondo l’indagine che Confindustria ha avviato per comprendere quale impatto può avere l’emergenza coronavirus sulle imprese italiane (3.171 le risposte attualmente analizzate) il 65% delle aziende afferma di avere già registrato impatti negativi sulla propria attività . Il dato più alto, intorno al 70%, si registra in Lombardia e Veneto.
Il 27% delle aziende sostiene che l’emergenza sta causando danni soprattutto in termini di fatturato; più esiguo (6%) il numero di coloro che hanno subito solo effetti legati al danno degli input produttivi, anche se va detto che quasi il 20% dei rispondenti ha sperimentato problemi di entrambi i tipi.
Tuttavia, oltre al 35% del campione analizzato afferma di non avere ancora subito danni, mentre circa il 25% ritiene di avere subito impatti trascurabili o gestibili attraverso piccoli aggiustamenti del piano aziendale.
Il 17% delle imprese afferma che i danni sono significativi perché implicheranno la riorganizzazione del piano aziendale. Un 10% delle imprese che già teme di non poter raggiungere gli obiettivi per l’anno in corso se non addirittura di dover ricorrere a ridimensionamenti della struttura aziendale.
Il 5% dei rispondenti dichiara di aver dovuto già ricorrere all’uso della cassa integrazione ordinaria. Dall’indagine condotta è emerso inoltre che il 24% dei rispondenti ha subito danni per mancata partecipazione/cancellazione di fiere ed eventi promozionali.
Per la manifattura, il 60% delle imprese intervistate ravvisa degli effetti negativi, con problemi più evidenti per il settore dell’abbigliamento e della lavorazione dei pellami, della chimica e dell’elettronica.
L’impatto risulta pervasivo per le attività di alloggio e ristorazione, dove il 99% dei rispondenti ha segnalato di aver subito effetti negativi, nonché per tutte le attività legate ai servizi di trasporto.