25 i miliardi stanziati dal Governo per far fronte all’emergenza coronavirus. “E’ possibile che alcuni interventi usufruiscano di risorse comuni europee che consentiranno di alleggerire l’impatto sul bilancio dello Stato che è comunque in grado di sostenere questo sforzo”, ha affermato i giorni scorsi il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. La metà delle risorse verrà impiegata subito, l’altra metà andrà a supporto degli interventi da definire in futuro. Le risorse stanziate saranno utilizzate in parte come previsto dal primo decreto che verrà approvato venerdì 13 marzo con risorse per 12 miliardi. Nel decreto ci sarà “una Cassa integrazione speciale per tutelare tutti i lavoratori indipendentemente dal settore a cui appartengono” e si prevede “un allargamento degli ammortizzatori sociali, con la possibilità di utilizzo del fondo di integrazione salariale per le imprese da 5 a 15 dipendenti”.
Gli interventi di CDP e SACE
In questi stessi giorni Gruppo Cassa Depositi e Prestiti ha poi comunicato nuove misure a sostegno delle imprese per una cifra complessiva di 7 miliardi con iniziative he saranno immediatamente operative a sostegno di tutte le imprese italiane, per favorirne sia l’accesso al credito, sia l’export e l’internazionalizzazione.
- Un plafond fino a 1,5 miliardi di euro di garanzie per facilitare l’erogazione di finanziamenti bancari a supporto delle esigenze di capitale circolante per immettere nel sistema, attraverso i partner bancari, nuova liquidità soprattutto per le PMI;
- Un plafond di 2 miliardi di euro di coperture assicurative per nuove linee di credito per aiutare le imprese italiane nella penetrazione di nuovi mercati sostenendo l’acquisto di beni e servizi italiani da parte di acquirenti internazionali;
- Un plafond di 500 milioni di euro per rilanciare l’export assicurando nuove operazioni di PMI, verso altre aree a elevato potenziale di domanda per i prodotti italiani quali America Latina, Africa e Medio Oriente. Il tutto con condizioni assicurative favorevoli, nel rispetto del quadro normativo internazionale vigente e senza l’applicazione di alcun costo per la valutazione di affidabilità della propria controparte.
Inoltre, in complementarietà con il sistema bancario, SACE concederà una moratoria fino a 12 mesi sui finanziamenti a medio-lungo termine garantiti, in linea con le misure promosse all’Associazione Bancaria Italiana (ABI) o da singole banche. Tale misura sarà estendibile a tutte le imprese del territorio nazionale che siano state danneggiate direttamente o indirettamente dall’emergenza.
Misure a sostegno delle imprese export
Oltre a quanto stabilito dal DL n. 9 del 2 marzo 2020, che prevede l’aumento di 350 milioni di euro dei fondi destinati al sostegno delle imprese che esportano, si aggiungono anche una serie di interventi varati da Simest.
Il Comitato Agevolazioni istituito presso Simest, infatti, ha deliberato alcune misure in favore delle aziende italiane beneficiarie dei finanziamenti agevolati per l’internazionalizzazione che sono state colpite dall’emergenza. In particolare:
- La moratoria di 6 mesi relativa ai termini per la presentazione di documentazione e rendicontazione per le iniziative di internazionalizzazione verso la Cina e altri Paesi che sono state rinviate. Parallelamente, verranno posticipati di 6 mesi i periodi di pre-ammortamento e ammortamento del prestito concesso;
- L’eliminazione della maggiorazione del 2% – prevista per le revoche – per la parte di rimborso del finanziamento delle spese non effettuate, nel caso di iniziative che sono state invece cancellate.
Smartworking
Dopo l’estensione della possibilità di applicare lo smartworking, anche in assenza di accordo individuale, alle 6 regioni maggiormente colpite dall’emergenza Coronavirus (stabilita con il Dpcm del 25 febbraio 2020), il Governo ha stabilito ora di estendere questa possibilità a tutto il territorio nazionale.
La decisione è stata adottata con il Dpcm del 1° marzo 2020 che ha previsto la possibilità che la modalità di “lavoro agile” sia applicata, per la durata dello stato di emergenza, dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza degli accordi individuali previsti.
Come già stabilito nei precedenti Dpcm, anche in questo gli obblighi di informativa sono resi in via telematica ricorrendo alla documentazione resa disponibile sul sito dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro.