Qual è stato l’esito degli incentivi fiscali Industria 4.0 messi in atto dal Governo? Una recente ricerca del Centro Studi Confindustria e della Direzione Studi e Ricerche Economico Fiscali del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha analizzato l’utilizzo dell’iper-ammortamento nel suo primo anno di introduzione, il 2017. Le evidenze più significative? In primo luogo che a trarre vantaggio dalle misure fiscali sono state soprattutto le PMI del Nord Italia, in particolare quelle del settore manifatturiero. Secondo, che ad averne usufruito sono aziende che non avevano in precedenza mai investito in tecnologie 4.0. Terzo, che gli investimenti si sono tradotti in crescita occupazionale.
Secondo la ricerca nel corso del 2017 l’iper-ammortamento ha interessato circa sette miliardi di euro di investimenti in macchinari e attrezzature industriali. Un valore che corrisponde all’8,5% degli investimenti privati medi annui in macchinari e attrezzature e al 16% se rapportato ai volumi del settore manifatturiero. Di questi sette miliardi il 33% è stato generato da aziende con un numero di dipendenti superiore ai 250.
L’iper-ammortamento sui beni materiali nel 2017 è stato utilizzato in prevalenza da imprese di piccola e media dimensione (a cui afferiscono il 66,7% degli investimenti agevolati), appartenenti al settore manifatturiero (82,6%), e localizzate nel Nord Italia. La stragrande maggioranza delle imprese beneficiarie della misura (84,7%) non aveva mai effettuato investimenti in tecnologie 4.0 prima dell’introduzione dell’agevolazione fiscale.
L’analisi dei flussi di assunzioni e cessazioni di lavoro dipendente per impresa indica che l’investimento agevolato nel 2017 ha prodotto un effetto occupazionale positivo tra gennaio 2017 e marzo 2019 (ultimo mese disponibile per l’analisi). La dinamica delle assunzioni nelle imprese beneficiarie dell’iper-ammortamento è stata infatti migliore di quella che si sarebbe presumibilmente registrata in assenza degli investimenti agevolati: +3 punti percentuali in media mensile. Di contro, la dinamica delle cessazioni non risulta, in media, essere stata influenzata dalla decisione d’investimento. In termini di dinamica occupazionale complessiva, si stima che l’investimento agevolato abbia generato, per le imprese che lo hanno effettuato, una crescita aggiuntiva dell’occupazione di 7 punti percentuali tra fine 2016 e marzo 2019.
L’effetto positivo sulle assunzioni si riscontra in tutte le classi dimensionali, dalle micro alle grandi imprese. L’impatto rispetto allo scenario senza investimenti in tecnologie digitali è particolarmente rilevante per queste ultime: +10,9 punti percentuali. A livello geografico, l’effetto si registra sia tra le imprese con sede nel Nord Italia sia per quelle del Meridione. Per queste ultime si stima l’effetto maggiore: + 4,0 punti percentuali.
A beneficiare delle maggiori assunzioni sono stati soprattutto i giovani (+2,6 p.p. tra quelli sotto i 35 anni) ma l’effetto occupazionale è positivo e significativo anche per i lavoratori più anziani, che hanno beneficiato sia di maggiori assunzioni (+1,3 p.p tra quelli sopra i 35 anni) sia di minori cessazioni di lavoro (-1,0 p.p.) rispetto a quanto si sarebbe verificato in assenza di investimenti in tecnologie 4.0.