Secondo la ricerca “Digital Leaders e Digital Society Survey”, condotta da IDC su un campione di 400 manager italiani, oltre il 60% dei Digital Leaders in Italia ritiene importante o molto importante sviluppare un ecosistema digitale per creare valore nella competizione globale. Tuttavia, le organizzazioni si trovano ad affrontare ecosistemi e ambienti aziendali più complessi a causa sia della nuova normalità generata dalla crisi COVID-19 sia dell’aumento dei dati in termini di volumi, multicanalità, eterogeneità e fonti.
In base a quanto emerge dalla ricerca la decisione di ridefinire la tecnologia a supporto dei modelli di business che saranno alla base degli ecosistemi digitali del futuro sarà l’azione più importante che i leader aziendali intraprenderanno nel nuovo decennio per accelerare il ritmo della trasformazione e consentire la rapida creazione di prodotti, servizi ed esperienze digitali.
«Oltre il 60% dei Digital Leaders in Italia – spiega Fabio Rizzotto, Associate Vice President, Head of Research and Consulting, IDC Italy – ritiene importante o molto importante sviluppare un ecosistema digitale per creare valore nella competizione globale. E il 69% vede nella condivisione di dati e informazioni con l’ecosistema uno degli elementi chiave per abilitare nuovi modelli di business. Obiettivi sfidanti che si raggiungono lavorando su molti fronti: automazione dei processi, engagement con terze parti, trasformazione delle operation, impronta data-driven».
Mentre infatti la trasformazione digitale si sta espandendo in tutto il mondo, le organizzazioni si trovano ad affrontare ecosistemi e ambienti aziendali sempre più complessi. Tutto questo a causa della nuova normalità generata dalla crisi COVID-19 e all’aumento dei dati in termini di volumi, movimento, multicanalità, eterogeneità e fonti.
Le sfide con cui si stanno confrontando le aziende necessitano di una visione d’intelligenza completa supportata dall’automazione per avviare il percorso di gestione di questa nuova e crescente complessità.
L’adozione di tecnologie avanzate di intelligenza artificiale e automazione – si afferma nel Report – fornisce metodi e strumenti migliori per l’integrazione, la gestione e l’orchestrazione di vecchi e nuovi ecosistemi che la futura impresa intelligente dovrà trasformare in catene del valore accelerate. Il grande flusso di dati dovrà essere raffinato e contestualizzato attraverso tecnologie di machine learning da un lato per migliorare nelle aziende e tra le filiere i processi e i flussi di lavoro, dall’altro per offrire esperienze sempre più personalizzate ai clienti.
Determinante per riuscire a raggiungere obiettivi di pena trasformazione digitale è l?intelligenza Artificiale. Entro il 2022, il 75% delle organizzazioni utilizzerà software AI-based per trasformare i processi customer-facing, con l’obiettivo ultimo di scoprire e generare insight di carattere operazionale ed esperienziale per guidare l’innovazione interna complessiva.
Altrettanto importante la trasversalità con cui le tecnologie 4.0 si devono estendere all’interno dii tutta l’organizzazione. Come affermano in SAP, azienda leader delle applicazioni d’impresa, «La strategia di un’impresa dipende sempre più dai dati per digitalizzare un processo, personalizzare le esperienze dei clienti e dei dipendenti, sostenere la crescita in nuovi mercati. Quindi è fondamentale che la data strategy sia allineata con quella aziendale e che sia estesa a tutti i livelli dell’organizzazione.
E ancora, «La strategia sui dati non è solo un tema tecnologico ma anche e forse soprattutto culturale visto che deve portare valore a tutte le aree di business, anche quelle più tradizionali. Le competenze, quindi, giocano un ruolo centrale; il ricambio generazionale in parte contribuisce ma una più decisa sponsorship, governance e attenzione al change management crediamo sia indispensabile».