Secondo le rilevazioni Sace – Simest, nei primi sette mesi dell’anno le esportazioni di beni italiani hanno registrato una contrazione del 14% rispetto allo stesso periodo del 2019. Altrettanto negativa la performance nel mese di luglio, – 7,3% rispetto al luglio 2019. Su base congiunturale la dinamica conferma invece un trend positivo: +5,7% rispetto al mese di giugno e +4,4% nel trimestre maggio-luglio rispetto a quello precedente.
Le analisi di Sace evidenziano un parziale recupero di alcuni mercati che fino al mese di giugno risultavano in forte contrazione: Stati Uniti (-5,4% vs luglio 2019), Mercosur (-7,0%), Africa settentrionale (-4,5%).
Nei primi sette mesi dell’anno l’export ha risentito in particolare di una negatività su tre dei settori che costituiscono la leva dell’export italiano: mezzi di trasporto (-22,3%), tessile e abbigliamento (-24,3%). Sempre molto negative rimangono le vendite all’estero di beni strumentali (-18,7%), sebbene continui la forte ripresa in atto da maggio (+5,6% di luglio rispetto a giugno scorso).
Le aree geografiche che hanno espresso una minore contrazione nel periodo gennaio-luglio:
- tra i mercati UE, Paesi Bassi (-6,8% rispetto allo stesso periodo del 2019) e Germania (-9,9%), con l’eccezione positiva del Belgio (+5,1%)
- tra i mercati extra-UE, Giappone (-6,2%), Stati Uniti (-9,7%), Svizzera (-10,3%), Russia (-11,4%), Turchia (-12,1%).
Più in difficoltà le merci Made in Italy dirette verso India (-33,8%), America centro-meridionale (-24,1%), Spagna (-21%) e Francia (-15,2%).
Con riguardo al settore farmaceutico, i primi sette mesi dell’anno hanno mostrato un trend positivo in Belgio (+27,3% rispetto allo stesso periodo del 2019) e Cina (+2,5%), mentre in India la contrazione è stata comunque minore della media (-15,8%).
Nei confronti di Cina e Belgio l’Italia si conferma solida anche nell’esportazione di prodotti chimici (rispettivamente +21,1% e +7,6%) e alimentari (rispettivamente +15,3% e +5,2%). Performance sopra la media, inoltre, per computer, apparecchi elettronici e ottici verso Belgio (+6,5%) e India (-7,3%).
In termini di raggruppamenti principali di industrie, l’export di beni di consumo ha mantenuto un andamento superiore alla media (-9,1% rispetto ai primi 7 mesi del 2019), nonostante il crollo delle vendite dei beni durevoli (-20,6%), grazie alla minore contrazione dei beni di consumo non durevoli (-6,7%).
La domanda di beni intermedi (-12,9%), sebbene in contrazione, risulta lievemente migliore rispetto alla media grazie alla performance di prodotti chimici e degli articoli in gomma e plastica.
Nei primi sette mesi dell’anno in corso, la domanda di articoli farmaceutici è aumentata dell’11% circa, trainata da Stati Uniti (che rappresentano il 17,9% del totale esportato nel 2019), Francia e Polonia (verso queste ultime si è registrato oltre il 30% in più di vendite rispetto allo stesso periodo del 2019). Forte crescita del settore anche verso Spagna, Romania e Giappone. In questi ultimi tre Paesi è calato l’export di beni provenienti dai settori tessile e dell’abbigliamento e gomma e plastica. Tuttavia, dove la domanda di questi prodotti ha particolarmente risentito della crisi è nel Regno Unito, nei Paesi OPEC e nell’area Mercosur, nonché nei Paesi dell’area ASEAN.