«La diffusione delle soluzioni tecnologiche basate sulla blockchain avanza rapidamente e l’Italia ha il potenziale per essere un attore importante in questo mercato nascente. Con una base industriale ampia, diversificata e orientata all’esportazione e forti aziende competitive che operano nei mercati manifatturieri e dei servizi a livello nazionale e internazionale, l’Italia è ben posizionata per accedere ai vantaggi offerti dalle applicazioni e dalle infrastrutture di Distributed Ledger Technology (DLT)». È quanto si afferma nello studio realizzato dall’OCSE e finanziato dal MISE sullo sviluppo dell’ecosistema blockchain italiano e le implicazioni che questa nuova tecnologia potrà avere sulle startup e PMI innovative nel nostro Paese. Lo studio ha coinvolto a 67 aziende attive in Italia tra settembre e novembre 2019, ottenendo un tasso di risposte pari al 45% (30 partecipanti). I partecipanti sono per la maggior parte AD, fondatori o cofondatori delle aziende.
Lo studio analizza lo stato di sviluppo delle imprese italiane impegnate ad elaborare le applicazioni e le infrastrutture basate sulla tecnologia blockchain. Lo studio, inoltre, presenta le recenti novità in materia di normative e di politiche pubbliche, includendo degli spunti sulle principali policy normative ricavate da esperienze internazionali.
“L’industria italiana della blockchain sta crescendo rapidamente, ha affermato il sottosegretario del MISE Mirella Liuzzi. Occorre quindi assecondare, con politiche mirate, questi percorsi di sviluppo in modo da innescare crescita e innovazione, coinvolgere sempre più realtà imprenditoriali e puntare a una visione strategica del futuro in cui l’Italia vuole recitare un ruolo di primo piano”.
Come emerge dallo studio un gran numero di imprenditori hanno sviluppato, testato e commercializzato infrastrutture e applicazioni basate su DLT. Gli imprenditori stanno infatti esplorando opportunità di business per la tecnologia delle blockchain con numerosi casi d’uso (ad esempio, gestione della catena di approvvigionamento, protezione della proprietà intellettuale e del copyright, risorse umane, approvvigionamento) in svariati settori (ad esempio, agroalimentare, ITC, arte e spettacolo, sanità).
Lo studio evidenzia come l’ampio e diversificato settore manifatturiero italiano offra interessanti opportunità per gli sviluppatori di soluzioni basate sulla blockchain, per la tutela del Made in Italy e la qualità e sostenibilità dei prodotti, oltre che per la protezione della proprietà intellettuale e dei diritti d’autore.
Vi sono numerosi progetti e casi d’uso sviluppati da startup e PMI innovative italiane volti a rispondere alle esigenze dei settori dei macchinari, dell’agroalimentare, tessile e dell’arte, nei quali le caratteristiche della trasparenza, dell’immutabilità, della decentralizzazione, della sicurezza e dell’efficienza rivestono particolare interesse. La maggior parte delle imprese intervistate sta avviando progetti pilota (per esempio versioni alfa o beta del loro software) o lavorando con un numero limitato di clienti, ma il potenziale è evidente e la crescita nei prossimi anni potrebbe essere molto accentuata..
Alle aziende partecipanti è stato chiesto in quale fase di sviluppo si trovasse il loro principale prodotto basato sulla tecnologia blockchain. Ebbene, dallo studio si evidenzia che la maggior parte delle aziende italiane intervistate (53%) sono già in fase di commercializzazione del prodotto, mentre le altre (47%) dovrebbero lanciare il prodotto sul mercato nel 2020 o all’inizio del 2021. Dalle interviste dirette risulta tuttavia che la maggior parte delle aziende ha un numero molto limitato di clienti poiché si tratta di una nuova tecnologia.
I campi in cui sono utilizzati i prodotti sono molto vari: applicazioni finanziarie (tokenizzazione e scambio delle fatture, criptopagamenti); catena del valore dell’agroalimentare (tracciamento dei prodotti agricoli); sostegno alle imprese (sostegno all’integrazione dei software con tecnologia blockchain nei sistemi preesistenti delle PMI); identità digitale e tokenizzazione dei beni (creazione, archiviazione sicura e gestione dei digital twins – gemelli digitali).
Le aziende che sono ancora in fase di ricerca e sviluppo (17%) o che hanno rilasciato una versione alpha (10%) prevedono la finalizzazione del prodotto e il lancio sul mercato tra la seconda metà del 2020 e l’inizio del 2021 (tracciamento di applicazioni IoT per i sistemi ERP utilizzati nelle smart factory 4.0 o per la fatturazione intelligente). La maggior parte delle aziende che hanno rilasciato una versione beta (20%) prevedono di finalizzare i prodotti nella prima metà del 2020 (mercato secondario multilaterale del credito, protezione del Made in Italy).
La maggior parte delle aziende intervistate afferma che i loro clienti apprezzano soprattutto la novità della tecnologia, l’impatto sui processi aziendali e la maggiore sicurezza offerta dai loro prodotti. Alla domanda sulle principali caratteristiche che i clienti apprezzano a proposito dei prodotti basati sulla blockchain, la maggior parte delle aziende (20) risponde che si tratta della novità o della possibilità di ottimizzare i processi aziendali (per esempio la sottoscrizione di contratti). Ciò è coerente con i riscontri rilevati durante le interviste – rilevano gli autori dello studio – poiché la gestione e la registrazione di transazioni e gli scambi di dati con clienti e fornitori richiedono un uso intensivo delle risorse da parte delle PMI.
Al terzo posto per le caratteristiche più apprezzate, le aziende collocano la maggior sicurezza digitale per i dati archiviati nei registri distribuiti (15), seguita dalla possibilità di penetrare in nuovi mercati in Italia o all’estero (10) e dal prezzo inferiore rispetto alle alternative esistenti (8). Un numero inferiore di aziende (5) indica le maggiori opportunità di fare rete o la migliore gestione finanziaria (4).