I robot diventano più intelligenti, agili e flessibili, e acquisiscono ulteriore importanza nella catena di approvvigionamento. Dai veicoli a guida autonoma ai bracci robotici collaborativi, dai droni ai dispositivi esoscheletrici, la robotica sta portando nuovi livelli di efficienza e produttività nei processi logistici.
La tecnologia è in continuo miglioramento. I costi sono in calo e la messa in opera dei robot è sempre più facile. Un recente rapporto della società di analisi del mercato Tractica ha rilevato che il numero di robot in utilizzo a livello globale nei magazzini crescerà di circa quindici volte nei prossimi 4 anni, passando dai 40.000 del 2016 ai 620.000 nel 2021 e moltiplicando per dieci il valore complessivo che da 1,9 miliardi di dollari arriverà a 22,4 miliardi. Nel rapporto si sottolinea infatti che i prossimi cinque anni saranno un periodo di “innovazione significativa” in cui i processi robotizzati diventeranno “più veloci, più sicuri e più produttivi”.
I robot diventano più intelligenti, con una migliore visione, elaborazione e presa
Nell’ambito della logistica, gran parte degli investimenti in robotica è attualmente guidata dalla continua spinta verso l’e-commerce, che sta riducendo la distanza tra l’inventario e il mercato con tempi di consegna più brevi e ordini più piccoli. In numero crescente di realtà aziendali si sono iniziati a utilizzare veicoli a guida autonoma (AGV, Automated Guiding Veichle) per la movimentazione delle merci e dei materiali, riducendo progressivamente gli interventi del personale. I nuovi sistemi di movimentazione possono anche rilevare e scansionare automaticamente i materiali per spostarli nella giusta direzione.
Maggiore intelligenza, prevedibilità e dimensioni ridotte rendono i robot meno pericolosi riseptto al passato. Mentre le macchine più vecchie erano confinate in gabbie protettive e avevano un’interazione limitata con gli operai, i piccoli “robot collaborativi” (noti anche come cobot) possono lavorare in sicurezza anche in presenza degli operatori.
Il fenomeno del downsizing della robotica, ora più intelligente e più flessibile, trova maggiori possibilità di applicazione in tutto il magazzino. Si sono notati progressi nell’apprendimento automatico, visione robotica e precisione che consentono loro di gestire compiti più complessi. Se i robot sono stati storicamente molto efficienti nel selezionare e posizionare pacchi della stessa dimensione, i nuovi prototipi vengono ora testati per analizzare gli assortimenti, selezionare e spostare oggetti di varie dimensioni.
La robotica sta diventando sempre più avanzata e più conveniente. Il costo dei componenti – come processori, servomotori, drive, controller e bracci meccanici – è diminuito sensibilmente negli ultimi cinque anni. La proposta di valore associata ai robot dedicati alla logistica sta diventando particolarmente interessante per quelle realtà dove ristulta ormai evidente che l’aumento di produttività non può più essere esclusivamente gestito con l’aumento del numero di operatori.
Lo scenario cui stiamo assistendo incentiva la nascita di nuove aziende robotiche o start-up dedicate. Vecna Robotics ha per esempio creato una nuova divisione per concentrarsi sulle soluzioni logistiche ed è ora in grado di offrire una varietà di robot collaborativi per scopi diversi, che vanno dal prelievo al pallet. Ancora, aziende come Eyesee e DroneScan utilizzano software e videocamere ad alta risoluzione posizionate su droni per automatizzare i processi di inventario, facendoli continuamente volare lungo un percorso prestabilito che permette di scansionare i sensori RFID. Molte nuove applicazioni robotiche in arrivo sul mercato stanno infine promuovendo la standardizzazione e l’interoperabilità con altri sistemi attraverso set di API standard.
La maggiore presenza di robot nei magazzini sta anche cambiando l’ambiente lavorativo. Se da una parte vengono eliminati processi prevedibili e ripetitivi, dall’altra diventa indispensabile acquisire manodopera qualificata per operare e mantenere queste macchine. L’introduzione massiva di robot porterà a una riduzione complessiva del personale e quest’ultima non sarà compensata dalla presenza di manodopera qualificata.
Tuttavia, questo possibile scenario non è detto che si affermi in tutte quelle realtà dove nuove macchine intelligenti consentono di scalare e far crescere il business. In Amazon, per esempio, sono operativi nei centri di distribuzione più di 100.000 robot, ma dal 2014, solo negli Stati Uniti, sono stati assunti oltre 80mila nuovi lavoratori.
Alcuni robot di nuova generazione sono altresì progettati per essere integrati con il corpo umano: guanti robotici ed esoscheletri completi o parziali possono essere indossati per rendere i lavoratori più forti e ridurre la fatica e il rischio di lesioni. Quest’ultimo aspetto porta ad affermare che la robotica tenderà certamente a diventare parte integrante dei processi, agendo come tecnologia complementare alla flessibilità che continuerà ad essere assicurata dalla presenza dei singoli lavoratori.