Nel 2025 si chiuderanno tutte le centrali a carbone e questo rappresenta senza dubbio una svolta decisa in termini di sostenibilità; tuttavia, Il cammino verso la totale decarbonizzazione è ancora molto lungo. Ma c’è chi si sta già adoperando attivamente per questo ambizioso obiettivo, mettendo a disposizione un’energia sostenibile proveniente al 100% da fonti rinnovabili
È ormai noto come i cambiamenti climatici abbiano effetti sempre più devastanti sull’intero pianeta e come rappresentino, di fatto, una questione su cui non si può più temporeggiare. L’Europa già da qualche tempo sta prendendo provvedimenti per riuscire a contenere questo problema e lo scorso luglio la Commissione Europea ha lanciato il progetto Green Deal, un grande piano che prevede, tra gli altri, il pacchetto “Fit for 55”, cioè la riduzione del 55% entro il 2030 delle emissioni climalteranti. Per raggiungere tale ambizioso obiettivo, l’UE sta mettendo in campo varie iniziative, tra cui un importante piano di potenziamento delle fonti rinnovabili, che entro 10 anni dovrebbero arrivare a contribuire per il 40% al fabbisogno di energia degli stati membri. Attualmente la quota è del 20%.
Ma come si stanno muovendo i grandi colossi dell’energia?
Il gruppo Enel ha già intrapreso la strada verso l’elettrificazione, con l’obiettivo di offrire a livello globale un’energia sostenibile, non solo in termini ambientali ma anche economici.
Partiamo dalla premessa che oggi in Italia il 50% della produzione di energia elettrica deriva dal gas e il 90% del gas viene importato dall’estero. Questo significa ovviamente che il sistema Italia non può gestire autonomamente le proprie risorse energetiche, trovandosi così in una posizione di forte dipendenza nei confronti dei paesi produttori di gas e in relazione alle oscillazioni di domanda e offerta derivanti dai mercati internazionali. La strada migliore che abbiamo per poterci sottrarre a questa dipendenza è quella produrre energia sfruttando fonti rinnovabili, beneficiando quindi delle importanti risorse naturali di cui l’Italia dispone. Va da sé che la produzione ed il consumo di energia rinnovabile, oltre ad essere cosa buona per l’ambiente, la sostenibilità, la qualità della salute dell’uomo e del pianeta, diventi estremamente vantaggioso anche in termini economici, sia per i produttori, sia per i consumatori. Infatti, se continuassimo a utilizzare prevalentemente il gas come fonte primaria per la generazione di energia, ci troveremmo potenzialmente a doverci confrontare anche in futuro con una situazione come quella che stiamo vivendo oggi, quindi con costi sempre crescenti. Tuttavia, grazie al fatto che attualmente in Italia siamo in grado di produrre intorno al 40% dell’energia da fonti rinnovabili, possiamo e dobbiamo prevedere un decisivo salto in avanti in questo senso. Non solo, va tenuto presente che oggi l’Europa, ha l’impegno di aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili per una quota del 70% entro il 2030, il che tradotto nella pratica significherebbe una riduzione dei costi dell’energia del 35%.
Quindi, un punto fondamentale che oggi imprenditori, aziende e famiglie devono aver ben chiaro è che il rinnovabile fa bene all’ambiente, alla salute e ‘alle tasche’. E questo Enel lo sottolinea con forza, anche per smentire le varie ‘leggende metropolitane’ secondo le quali, l’aumento dei costi dell’energia derivi anche da sussidi stanziati proprio per lo sviluppo del rinnovabile. Banalmente, gli aumenti delle utenze di Luce e Gas a cui stiamo assistendo in questo periodo, sarebbero del 10% in più se, come nazione, 10 anni fa non avessimo già intrapreso la strada verso la produzione green.
Nicola Lanzetta, Responsabile Mercato Italia – Enel
Da un punto di vista pratico, nel frattempo, cosa può fare un imprenditore o la singola famiglia per contenere i costi legati ai consumi di energia? “Rivolgersi al mercato libero, e quindi avere la libertà di scegliere il proprio fornitore di energia elettrica e gas, svincolandosi dalle tariffe stabilite dall’autorità: questo ci dà la possibilità di optare per soluzioni a prezzo bloccato anche fino a 24 mesi e di non subire l’incremento dei prezzi cui stiamo assistendo in questo momento. Proprio per questo Enel punta dritto verso prezzi bloccati anche con dei contratti pluriennali, sia per le famiglie sia per le imprese”, ha affermato Nicola Lanzetta, Direttore Mercato Italia di Enel.
“Per le piccole imprese, in particolare, questo può rappresentare una strategia efficace e di lungo periodo, perché consente di poter aver un business plan puntuale, non soggetto a variazione e, di conseguenza, a pesanti scostamenti nei bilanci. Questo è proprio l’errore che in questo periodo è stato spesso commesso da famiglie e aziende: non scegliere il mercato libero continuando ad avere tariffe stabilite dall’autorità, secondo un concetto apparentemente di “maggior tutela”, ma che subiscono variazioni ogni tre mesi e dunque soggette alla variabilità dei prezzi dei combustibili fossili. Risultato: incrementi che a luglio sono stati nell’ordine del 10% e a ottobre del 30%. Tuttavia, dal 2023, il cosiddetto mercato tutelato cesserà e la scelta del mercato libero diventerà l’unica scelta possibile” continua Lanzetta.
Stiamo, dunque, vivendo una trasformazione epocale, una vera e propria rivoluzione in termini di energia, paragonabile a quando all’inizio del ‘900 si è passati da un’economia a carbone a quella a petrolio; però se nel primo caso ci sono voluti 30 anni, oggi non abbiamo tutto questo tempo a disposizione ed è, dunque, necessario completare tale percorso di cambiamento entro il prossimo decennio.
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È iniziata l’era dell’elettrificazione
Cosa porterà questa trasformazione? In primis, benefici per la salute e l’ambiente: bisogna considerare che il CO2 è un gas davvero subdolo, non si vede e non ha odore, per cui sfugge al controllo dell’uomo nella quotidianità, salvo poi constarne successivamente i gravi danni che provoca.
Secondo punto: cambierà totalmente il modello di produzione, erogazione e fruizione dell’energia, passando da un sistema con pochi e grandi consumatori, a un’organizzazione con tantissimi “prosumer”, ovvero utenti che consumano e producono energia elettrica per sé stessi ma anche per terzi, grazie alle installazioni di tutte quelle appliances che consento la produzione di energia (ad esempio impianti fotovoltaici); questo sia a livello aziendale sia domestico. Va tenuto presente, inoltre, che le attuali tecnologie di accumulo – le batterie per intenderci – che fino ad oggi erano molto costose e presupponevano specifiche e sofisticate “technicality”, sono diventate molto più accessibili. Inoltre, tutte le tecnologie oggi, sono sempre di più in linea con la legge di Moore che valeva per i microprocessori: per cui nell’arco di un anno questa tendenza alla produzione di energia da parte degli utenti finali sarà ancora più agevole. È dunque chiaro che grazie a questi trend, l’orientamento di ogni consumatore a trasformarsi sempre più anche in produttore di energia elettrica aumenterà notevolmente. Se si considera il numero attuale di impianti fotovoltaici e pannelli, parliamo di circa 800 mila installazioni; non si ragiona più quindi su volumi di 50-100 centrali.
In questo scenario la strada per la completa elettrificazione si va delineando in modo molto chiaro e ipotizzare un mondo, in cui l’energia sia generata esclusivamente da fonti rinnovabili, non è più un’utopia. Ma cosa vuol dire nel concreto elettrificazione? “Fare con elettricità tutto quello che fino a oggi si è fatto con i combustibili fossili, dal riscaldamento domestico, alla cucina, alla mobilità, addirittura al funzionamento di forni industriali, dotandosi di impianti e installazioni che permettano a privati e aziende di prodursi energia in autonomia con grandi vantaggi in termini economici e ambientali. L’elettrificazione totale, per esempio, nella mobilità ridurrebbe drasticamente le emissioni di CO2 e, se è vero che con un auto elettrica l’investimento iniziale è maggiore, è altrettanto vero che se si va a vedere l’intero ciclo di vita dell’auto (rifornimenti gasolio, manutenzione, pezzi di ricambio, etc) i costi tra auto elettrica e tradizionale oggi ormai si equivalgono, per giunta i prezzi di un motore endotermico e un motore elettrico sono assolutamente equiparabili” commenta ancora Nicola Lanzetta.
Arriverà un giorno in cui si potrà fare a meno del gas?
Allo stato attuale il limite delle energie rinnovabili è che non sono programmabili, nel senso che ad oggi non è possibile pianificare in modo controllato e puntuale le fonti di energia naturale: vento, sole, pioggia sono fenomeni ed elementi che si possono prevedere in linea di massima ma che non si possono governare. Bisognerà lavorare e investire su tecnologie che consentano sistemi di acculo di energia proveniente da fonti rinnovabili stabili, sicuri e affidabili, “Quello che posso dire è che ad oggi il gas è ancora un male necessario del quale si deve poter minimizzare l’utilizzo: dovrebbe rappresentare, in qualche modo, una fonte di energia di riserva, laddove e solo quando l’energia sostenibile non è sufficiente. Quando le tecnologie dell’accumulo potranno garantire una totale copertura, anche il gas potrà andare in disuso, esattamente come nei decenni scorsi si è passati, per esempio, dal riscaldamento domestico a gasolio con quello a metano. Pertanto, pensare a una totale elettrificazione e una totale eliminazione dell’utilizzo del gas può rappresentare un obiettivo, nel medio/lungo termine, realistico e auspicabile” risponde il manager di Enel.
La trasformazione digitale nel mondo dell’energia
Per Enel il digitale è un fattore imprescindibile per la transizione energetica, non solo perché aiuta a decarbonizzare le fonti di generazione dell’energia in ottica green, come si è detto fin ora, ma anche per rendere più intelligente e smart il modo in cui l’energia elettrica viene prodotta, distribuita e consumata.
Nella pratica il colosso italiano dell’energia ha costruito la propria digital strategy basandola su tre pilastri: asset, persone, clienti.
Il primo riguarda le reti: veniamo da un mondo in cui le reti di trasmissione e distribuzioni erano abbastanza limitate, mentre oggi nelle città si dispone di reti estremamente intelligenti che consentono un collegamento produttore e consumatore, centro e periferia estremamente efficienti, (un esempio banale: i nuovi contatori 2G presenti nelle nostre case sono in grado di fornirci misurazioni ogni quarto d’ora). L’Italia risulta una delle best in class nel mondo: la rete di distribuzione del nostro Paese è una delle più avanzate a livello globale, e questo anche in prospettiva futura grazie al fatto che l’attuale sistema di reti sarebbe assolutamente in grado di supportare un carico di energia anche quando questo dovesse, auspicabilmente, incrementare del 40%-50%: questo vale sia per le gradi centrali sia per quelle piccole, attraverso una gestione in remoto affidabile e sicura per la assistenza e la manutenzione su piattaforme cloud.
Il secondo pilastro riguarda le persone: gran parte del personale Enel lavora in remoto, secondo una modalità di lavoro smart flessibile e condivisa. Questo vale anche per i call center, con un livello di efficienza e di commitment maggiore rispetto alle modalità tradizionali. La società ha condotto una survey tra i propri dipendenti, affinché esprimessero il proprio punto di vista circa la possibilità di continuare a lavorare in smart working, anche dopo l’emergenza Covid: il risultato è stato largamente a favore del mantenimento della flessibilità. L’ufficio potrebbe diventare così un luogo d’incontro, di accoglienza e di ritrovo senza che però si debba soffrire lo stress di lunghi spostamenti, traffico e caos della città: anche questa è sostenibilità!
Terzo e fondamentale pilastro è rappresentato dai clienti: garantire la migliore user experience è una delle strategie su cui Enel sta investendo moltissimo. In questo senso la trasformazione digitale ha avuto per l’azienda un ruolo fondamentale. In particolare, l’Intelligenza Artificiale ha fornito nuovi strumenti utili allo scopo: ad esempio l’analisi semantica dei reclami web, effettuata grazie ad algoritmi di AI legati al Natural Language, che consente di rispondere in modo sempre più tempestivo e puntuale. Da questi approfondimenti nascono infatti insight significativi e vengono raccolti utili feedback per migliorare il lavoro degli operatori di assistenza e accrescere il livello di soddisfazione dei clienti, ai quali Enel vuole garantire sempre più un servizio e un supporto personalizzato, un contatto veloce, un’interazione efficace e soprattutto risolutiva.
di Maria Lanzetta