La trasformazione digitale si deve intendere non solo come efficientamento dei processi, della riduzione dei costi e del miglioramento della produttività, ma come opportunità per ripensare i prodotti e per creare nuovi servizi pre- e post-vendita. Le singole imprese si devono concentrare non solo sull’innovazione tecnologica di processo e prodotto, ma soprattutto sull’innovazione strategica di modello di business. Industria 4.0 può essere infatti un importante driver per disegnare nuovi modelli di business a condizione che si accetti di cambiare le “regole del gioco” a proprio vantaggio
La sfida strategica da vincere non è tanto fare meglio, ossia più efficacemente ed efficientemente, le stesse cose, ma fare cose diverse o farle in modo diverso. In qualche modo potremmo anche dire che un alto indice di digitalizzazione mette le aziende nella condizione di reagire rapidamente alle esigenze del mercato e alla sua inevitabile imprevedibilità e volatilità. Adottare soluzioni di Industry 4.0 è quindi sinonimo di innovazione strategica del modello di business. Significa poter pensare di introdurre nuovi fattori competitivi così come ipotizzare nuovi mercati partendo dalla soddisfazione di bisogni emergenti.
Never stop trying
Il percorso di trasformazione digitale pur avviato da tempo in molte aziende manifatturiere italiane non può essere interrotto e deve riuscire a coinvolgere un numero sempre più alto di imprese. Certo, la crisi Covid ha scombinato molti piani e progetti che erano stati messi in cantiere. Si è data priorità all’immediato, focalizzandosi sui bisogni delle proprie persone, dei clienti e dei fornitori, e sulla gestione efficace delle discontinuità della Supply Chain.
Un alto indice di digitalizzazione mette le aziende nella condizione di reagire rapidamente alle esigenze del mercato e alla sua inevitabile imprevedibilità e volatilità.
Never Normal
L’andamento dell’economia è difficile da prevedere e la ripresa potrebbe avvenire in tempi lunghi. Occorre però riflettere su quello che potrà essere il dopo covid. Come affermato da Accenture, la nuova fase non sarà un semplice ritorno al business pre-COVID, ma più probabilmente aprirà un decennio di “Never Normal”, una nuova era definita da rapidi cambiamenti nelle norme culturali, nei valori della società e nei comportamenti, come l’accresciuta domanda di politiche aziendali più responsabili e un rinnovato brand purpose.
Incertezze e opportunità
Si deve perciò avere la capacità di sostenere un periodo di incertezza nella consapevolezza che il down dei mercati può anche offrire opportunità di crescita. Opportunità che vengono dettate da uno stato di necessità ma che possono prefigurare un rinnovamento qualitativo dell’industria italiana. I CEO, affermano in Accenture, dovranno considerare i passi intrapresi per la riapertura come l’inizio di un percorso più lungo di profonda trasformazione. Creare per esempio quelle competenze in cui si sarebbe dovuto investire prima della pandemia: essere più digitali, data-driven e sul cloud; avere più strutture di costo variabili, operations più agili e più automazione; avere capability più robuste nell’e-commerce e nella security.
Si deve avere la capacità di sostenere un periodo di incertezza nella consapevolezza che il down dei mercati può anche offrire opportunità di crescita
Un nuovo modo di fare industria
Nell’affrontare nuovi target e sfide future si possono identificare alcuni driver primari. Il primo e più dirompente è appunto quello di migliorare il modello di business esistente. Le aziende sembrano averlo compreso: la trasformazione digitale del manifatturiero modifica il modo di fare industria. Soluzioni avanzate consentono alle imprese di re-interpretare il loro ruolo, impattando lungo tutta la filiera produttiva. Dalla progettazione e disegno del prodotto, per renderlo più intelligente, ma anche gestirne l’intero ciclo di vita, ai rapporti di fornitura e sub-fornitura, per permettere lavorazioni in real time. Dai processi produttivi gestiti come spazi cyber-fisici, ai sistemi di logistica e magazzinaggio, fino al contatto fisico e digitale con il cliente finale, in cui il confine fra fornitura di beni e servizi diventa sempre più labile.
Industria 4.0 può essere un importante driver per disegnare nuovi modelli di business a condizione che si accetti di cambiare le “regole del gioco” a proprio vantaggio
Apertura e collaborazione
Tecnologie disruptive permettono alle imprese di creare con successo modelli di business digital first, dove centrale è il ruolo abilitante il flusso di dati sia all’interno che all’esterno dell’impresa. Tutto ciò deve prevedere la capacità di coinvolgere nuovi attori e nella progressiva eliminazione dei confini fisici dell’impresa. La collaborazione è fondamentale per intercettare la spinta d’innovazione tecnologica di Industria 4.0. Ecco, quindi che assume sempre più importanza l’aggregazione delle PMI in network di imprese interconnesse, un processo che può facilitare l’accesso alle risorse sia finanziarie, che tecnologiche e, più in generale, l’accesso alle fonti di conoscenza. Insomma Industria 4.0 può essere un importante driver per disegnare nuovi modelli di business a condizione che si accetti di cambiare le “regole del gioco” a proprio vantaggio.
[dropcap style=”default, square, or circle”]…[/dropcap]I 4 driver della tech-economy manifatturiera: Smart Factory, As-a-service, Data driven e Platform.
Smart Factory è un modello di business che punta all’eccellenza operativa, impiegando le tecnologie per abilitare un network di connessione tra le varie parti della catena di fornitura, formando altresì una catena del valore smart, che raccoglie e gestisce informazioni in real-time e permette di prendere decisioni in maniera più trasparente.
L’As-a-service è un modello di business che risponde alla disciplina di leadership di prodotto, puntando alla distribuzione di servizi sempre più customizzati al cliente, nascenti dai dati che esso comunica tramite smart product . Al prodotto fisico quindi vengono affiancati servizi su misura per il singolo cliente, che gli permettono di personalizzare la sua esperienza d’uso.
Il Data driven è un modello di business che sfrutta il potere dei Big data per acquisire maggiore conoscenza sul cliente finale e quindi riuscire ad essere più vicini ad esso, rimandando alla disciplina del valore dell’intimità con il cliente. I dati che provengono dai sistemi intelligenti non solo possono essere reintrodotti nel processo di creazione di valore, ma costituiscono altresì una fonte di ricavo aggiuntiva, attraverso la loro vendita.
Platform è un modello di business che punta a creare un ecosistema in cui l’azienda è la protagonista e connette persone, imprese e risorse mettendo a disposizione un’infrastruttura aperta e partecipativa che, grazie alle tecnologie digitali, abilita l’efficace ed efficiente interazione tra produttori e consumatori. La disciplina del valore a cui attiene è la leadership ecosistemica, che si concretizza con la soddisfazione dei bisogni dei clienti attraverso l’offerta di prodotti condivisi e quindi sostenibili.